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IL METODO DEI PROBLEMI. DALLE DISCIPLINE AI CAMPI DI STUDIO (I. Romano )

Riassumiamo l’argomento dello scritto. La didattica non si risolve nella trasmissione di informazioni ad ascoltatori passivi ma chiama in causa un complesso sistema di interessi sui quali possono far conto programmatori e docenti, allievi e genitori, amministratori e valutatori. Mettere al centro del processo didattico l’allievo significa dunque .che la didattica può rendere effettivi i suoi propositi soltanto conferendo l’importanza dovuta alle disposizioni naturali del discente il quale apprende anche per il semplice fatto di vivere. Per volgere queste forze native insediate nell’allievo, all’apparenza divergenti, verso un obiettivo comune, razionale, l’insegnante deve inquadrare la sua disciplina in un nuovo, e più vasto, compito conoscitivo riferito all’intero mondo di fatti nel quale si compie l’educazione del fanciullo, quindi a inquadrare il suo lavoro insieme con quello di coloro che cooperano con lui.(VEDI ARTICOLO)

IL PROBLEMA DELLA COMUNICAZIONE NELL’INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO ( di A.Frati)

1:Presa di posizione sotto forma di premessa

  Il neolaurato che sceglie di lavorare nella scuola non tarda a rendersi conto che è venuto a trovarsi tra due mondi i quali, nella opposizione che li anima, dimostrano di aver bisogno di una qualche composizione, dialettica o meno. Da una parte, quello informe, o in via di formazione, degli studenti, gremito di possibilità, a dir vero non sempre ascendenti, ma sin troppo numerose per dare indicazioni sulla strada da prendere; dall’altra, quello istituzionale, fatto di programmi, leggi, regolamenti, ordini di servizio(i mitici ordini di servizio),ecc. che fanno volare sopra la sua testa grappoli di meteoriti verbali la cui cartacea perentorietà non vuole lasciare scampo al disordine. Sollecitato da forze in sì fiera contesa, spesso l’insegnante non ha altra scelta che cercare un empirico punto di equilibrio tra il complesso degli obblighi formali e le istanze empiriche dell’attività quotidiana da interpretare . Naturalmente, gli è sempre consentito  coltivare, se lo crede, la propria interiorità. (Continua…)

LA FORMAZIONE SCIENTIFICA NELLA SCUOLA SUPERIORE ( di E. Petaccia )

La formazione scientifica nella scuola superiore(di E.Petaccia)

 

1:La Scuola Superiore di fronte al problema della formazione.

L’osservatore imparziale,ma non indifferente,trova in molte pratiche scolastiche motivi per esercitare il proprio spirito critico. La scuola infatti, come tutti i grandi sistemi di cooperazione,non manca di organi direttivi posti ben in alto, per inviare precisi segnali verso il basso;di organi di trasmissione, dal funzionamento ben studiato, per trasmettere, con fedeltà spesso non sincera, gli impulsi ricevuti dall’alto,mentre gli impulsi provenienti dal basso,il piano discente, nella loro vocazione per felicità spicciola,cercano uno sfogo in tutte le direzioni disponibili. Il senso comune dei protagonisti e dei comprimari trova nella diuturna fatica molte cause di irritazione,od occasioni per far mostra di attente letture dei regolamenti e di acume interpretativo, mentre la generosità si fa cauta e attendista. Intanto,la macchina burocratica, come la giustizia, continua a fare il suo corso senza esibire quelle crisi di coscienza,o farsi distrarre dai turbamenti,che non sono di sua pertinenza provare.  (Continua…)