1.Se l’empirico individuo non può rinunciare a quegli interessi e desideri da cui provengono i motivi che formano come il tessuto della sua intera esistenza e ad essi subordina le conoscenze che va via via acquistando a seguito delle sue esperienze personali, alcune piacevoli, altre dolorose, la ricerca della conoscenza obiettiva, fattuale, ha come precondizione la capacità di distinguerla dai sentimenti …… (Leggi tutto)
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PIAGET, LA LOGICA E L’ESPERIENZA ( Lo sviluppo dell’ intelligenza secondo Piaget ) E. Petaccia
1.Percepire e giudicare
Possiamo immaginare che esista un momento della conoscenza il cui il mondo viene appreso così com’è, senza le distinzioni introdotte dal giudizio, un momento in cui soggetto e oggetto, invece di distinguersi e contrapporsi, quasi sembrano identificarsi. A rigore di discorso, in casi di questo genere non si dovrebbe parlare nemmeno di conoscenza, che è giudizio, dunque concetti e dicendo concetti, si debbono intendere asseverazioni sulla base di analisi e sintesi e non identificazione di ogni cosa in una in distinzione che tutto agguagli. Ma siccome questo primo e ingenuo contatto col mondo viene di solito ignorato dove si parla di ‘scienza’ può essere utile averne ameno ricordato l’esistenza. L’intervento del pensiero concettuale con le sue tendenze a distinguere qualità da qualità cosa da cosa, il soggetto dall’oggetto percepito, e quindi ad organizzare il materiale delle percezioni, rappresenta un passaggio necessario per fare di un’intuizione quasi confusa col sentire ,qualcosa di chiarito e comunicabile a se stessi e agli altri, chiarito proprio perché comunicabile. Con questo si viene a far dipendere la conoscenza, che ci era sembrata la conseguenza di un contatto diretto di un soggetto con la natura e la natura stessa, anche dai mezzi culturali che il primo mette all’opera per giudicare di questo rapporto, dunque dalla sua dipendenza dalla società nella quale vive e ne ha ricevuto gli influssi attraverso l’educazione e il continuo rapportarsi con i suoi simili.(Continua…)
LA LETTURA DELLE IMMAGINI E L’EDUCAZIONE ALL’OSSERVAZIONE ( Ricerche sulla didattica delle scienze ) di E. Petaccia
- Descrizione del problema che intendiamo esaminare
Immagine: una parola dai molti sensi e dai molti usi. La sua densità semantica fa correre il rischio di rimanere impigliati in un tal groviglio di problemi dal quale risulterebbe difficile, se non impossibile, dipanare il filo di un discorso ragionevolmente breve e chiaro. Cercheremo di evitare questa sorte dichiarando subito, e in termini positivi, l’intenzione che sta all’origine del presente lavoro: le immagini di cui intendiamo parlare sono quelle impiegate nei manuali scientifici per richiamare i riferimenti di un testo verbale, o comunque simbolico, e a suo ulteriore chiarimento. Le altre, e numerose, accezioni del termine pongono più complesse questioni di significato e perciò le lasceremo da parte.(Continua…)